Gli abrasivi flessibili (tele, carte e fibre) e gli abrasivi rigidi (mole convenzionali a legante ceramico e mole a centro depresso a legante organico) rappresentano le due principali aree d’affari della produzione industriale italiana di abrasivi tradizionali.
L’offerta è costituita in Italia da alcune grandi multinazionali e da molte importanti realtà nazionali. Il settore annovera circa 40 imprese, concentrate principalmente in Piemonte, Lombardia e Veneto, per un totale di circa 2000 addetti.
La recessione globale ha colpito duramente i principali settori di sbocco del settore.
In particolare le performance degli abrasivi sono state influenzate dal rallentamento dell’edilizia e dalla crisi dell’industria metalmeccanica. Come per quasi tutta l’industria colpita dalla crisi economica, mobilità e riorganizzazioni sono gli strumenti principali cui il settore sta facendo ricorso per fronteggiare la carenza di domanda di liquidità generata dalla recessione.
Oltre naturalmente alla battuta d’arresto di edilizia e metalmeccanica, la concorrenza cinese con prodotti contraffatti o a basso costo e il crescente successo degli abrasivi diamantati, ora usati soprattutto in edilizia e meccanica di precisione, rappresentano le principali sfide del mercato.
La raccolta, l’elaborazione e la corretta diffusione dei dati statistici nazionali del comparto, restano in questo ambito un servizio da parte dell’associazione molto utile agli operatori, uno strumento prezioso, oggi più che mai, per meglio valutare la “rotta” dei mercati di riferimento.
I fattori vincenti delle imprese del comparto sono e saranno probabilmente in chiave prospettica gli elevati livelli innanzitutto di qualità e sicurezza, ma anche di automazione e tecnologia di processo, esperienza e know how.
Sul piano normativo è richiesta una sempre crescente attenzione ai produttori sul fronte degli standard tecnici internazionali relativi ai requisiti di sicurezza e a test e metodi di prova dei prodotti. Agli operatori è richiesta un’attività di presidio costante dei lavori degli enti di normazione (UNI, CEN, ISO), che provvedono a continui affinamenti e periodiche revisioni delle norme. L’associazione è fondamentale nell’affiancare e assistere le risorse aziendali nell’attività di controllo delle modifiche ai testi proposte, nel coordinamento anche attraverso l’associazione europea con gli altri Stati Membri, nei processi di votazione dei diversi passaggi dell’iter di revisione degli standard.
Sforzi sempre maggiori sono ormai richiesti agli operatori per il rispetto degli adempimenti derivanti dalle normative relative alla classificazione e gestione dei rifiuti, alla sicurezza dei prodotti (seppur come utilizzatori a valle, i produttori di abrasivi sono coinvolti in modo concreto dal Regolamento REACH), nonché della nuova imponente normativa che regolamenta in Italia la gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Anche a questo proposito Federchimica gioca un ruolo chiave nell’assistenza e nella rappresentanza delle specifiche necessità del comparto.
Il Gruppo abrasivi di Federchimica rappresenta all’incirca l’80% del mercato, per un fatturato annuo di oltre 450 milioni di euro.
Il Gruppo raduna i maggiori produttori dell’Industria nazionale di abrasivi, in particolare rigidi e flessibili, che costituisce certamente uno dei maggiori mercati di riferimento per il settore, a livello internazionale, insieme a quelli di Germania, Inghilterra, Francia.
Il comparto, negli ultimi rinnovi contrattuali, ha confermato la propria autonomia sindacale mantenendo una visibilità settoriale e specifiche norme a tutela delle caratteristiche tipiche delle imprese degli abrasivi; partecipa inoltre a un’indagine retributiva realizzata da Federchimica con esclusivo riferimento al settore abrasivi.
Le principali aree di assistenza di Federchimica utilizzate dalle imprese oltre a quella contrattuale, sono quella della lobby e dei rapporti con le Istituzioni, oltre naturalmente a quella di assistenza tecnica all’applicazione delle normative afferenti Salute, Ambiente, Sicurezza e Igiene del Lavoro.
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